“Nascita, governo e dissoluzione dei corpi politici”
Intervento del Prof. Monateri

di Stefano Commodo

L’Europa come ente politico e come idea-forza culturale sta passando un momento critico, di cui si incolpano i movimenti che contrastano l’Unione Europea, dimenticando però che questi movimenti sono sorti proprio come conseguenza dei fallimenti di una classe dirigente europea che non ha saputo creare un soggetto politico con un’anima e valori attrattivi, capace da far sentire i popoli europei parte davvero di un “comune destino storico” .

Ogni aggregazione politica nella storia, dalle leghe greche agli stati federali, nasce infatti con l’obiettivo di migliorare la condizione dei consociati e di farne crescere la loro capacità di influenza economica e culturale. Al contrario l’Unione Europea ha fatto coincidere il suo costituirsi e la sua azione con la maggiore crisi di identità ed economica subita dall’Europa nella sua storia: in pratica i cittadini europei stanno peggio, sono meno difesi ed hanno minor ruolo geopolitico da quando sono uniti e questo naturalmente incide negativamente sull’appeal dell’ente sovranazionale, come ha dimostrato Brexit.
Nascita, governo e dissoluzione dei corpi politici, questo il tema dell’intervento del professor Pier Giuseppe Monateri, ospite dell’incontro-dibattito organizzato il 3 marzo scorso dall’associazione Rinascimento Europeo al Centro Studi San Carlo dal titolo Crisi della rappresentanza e della governabilità e memoria culturale. Monateri, docente di diritto comparato e Of Counsel dello Studio Ambrosio & Commodo, ha svolto una stimolante – e piacevole dal punto di vista dialettico – analisi spiegando come la globalizzazione si ponga come fine il “dissolvimento” dei corpi politici, con l’obiettivo di realizzare uno spazio politico “liscio, senza increspature e quindi privo di resistenze” che, superando il tradizionale concetto di sovranità, da un lato svuota la funzione democratica di rappresentanza, posto che la effettiva decisionalità passa ad istituzioni non elette, come l’Organizzazione delle Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale, la Bce e la Banca Mondiale, il cui operato è quello di creare un solo e unico linguaggio e non identitario, dall’altro disorienta ed allontana i cittadini europei dalle tradizionali istituzioni, risultando così privati progressivamente della concreta autonomia nelle scelte che incidono effettivamente sulla loro vita. L’effetto finale è il completo scollamento tra cittadini e rappresentanza politica, risultando quasi inutile se non dannoso l’operato degli organi di rappresentanza sia nazionali che europei. Il Professor Monateri svolge un’analisi severa, individuando le criticità e le contraddizioni che hanno portato l’Unione Europea nell’attuale fase di crisi di immagine e di capacità operativa. Una crisi che, comprensibilmente, sta concedendo un ruolo inatteso alle forze antieuropeiste anche per l’equivoca impostazione costituzionale dell’Unione, che si pone come ente federale quando invece ha una pretesa centralista che mortifica il valore aggiunto potenziale rappresentato dalle diverse identità nazionali.

Di seguito riportiamo due video con gli interventi del prof. Monateri al convegno: il primo di trattazione generale del tema che gli era stato affidato, il secondo – più breve – che riporta il suo commento/risposta alle domande formulate dal pubblico.

Riportiamo inoltre il suo commento, fervido e partecipato, alle osservazioni e domande pervenute dalla platea a conclusione della serata.

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