Dal 1997 migliaia di donne italiane si sono sottoposte ad interventi di rifacimento del seno con protesi della ditta francese PIP (Poly Implant Prothèse), il cui silicone utilizzato era però industriale, di qualità inferiore a quello medico. A migliaia hanno dovuto sperimentare o la rottura delle protesi, o il rischio che ciò avvenisse e hanno dovuto sostenere costi per gli interventi chirurgici correttivi, di rimozione, cure e naturalmente angosce e paure.
Il Tribunale Commerciale di Tolone ha giudicato TÜV Rheinland, società tedesca che aveva certificato con marchio CE le protesi, colpevole insieme a PIP di tali danni, condannandola a liquidare per ognuna delle 1672 ricorrenti della prima causa francese, 3.000 Euro per i danni e 400 Euro per le spese legali per ogni donna, per il solo fatto di aver utilizzato silicone industriale per la produzione delle protesi. Oltre il maggior danno da provare ancora in giudizio.
Le donne italiane hanno gli stessi diritti in Francia ma per non incorrere in decadenze possono e devono costituirsi con analoghi ricorsi nei tribunali francesi entro il mese di marzo del 2015.
Le avvocatesse Alessandra Torreri e Ludovica Ambrosio sono a disposizione delle interessate per spiegare nel dettaglio gli aspetti legali.
Riportiamo alcuni articoli pubblicato su La Stampa, Cronaca Qui e Il Giornale Del Piemonte del 27/01/2015.
E’ inoltre presente un articolo relativo alla class action per i risarcimenti, a cura di Elisa Sola, e il video dell’intervista degli avvocati Renato Ambrosio e Stefano Bertone al TGR Piemonte del 26/01/2015.