Piemonte: tra tradizione e innovazione vitivinicola grazie ai finanziamenti europei

di Daniele Lonardo

Il Piemonte è una delle regioni vitivinicole più prestigiose d’Italia, patria di vini celebri come Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Dolcetto e Moscato d’Asti. Il suo territorio, caratterizzato da colline dolci e microclimi favorevoli, è custode di una cultura enologica secolare che ha saputo fondere tradizione e innovazione.

La Regione Piemonte, nella seduta del 24.02.2025, ha approvato – all’interno del Piano strategico nazionale 2023/2027 – le disposizioni regionali di attuazione dell’intervento investimenti a valere sulla campagna vitivinicola 2025/2026.

L’OCM Vino è la regolamentazione unica dell’Unione Europea che detta norme riguardanti il settore vitivinicolo, sia per quanto riguarda le norme di produzione che i contributi a fondo perduto assegnati alle aziende.

Con riferimento a tale secondo aspetto, la figura dell’Europrogettista riveste un ruolo cardine nella corretta e completa compilazione (ed inoltro) della documentazione al fine di ottenere il contributo. Una compilazione incompleta o non conforme può determinare, infatti, l’esclusione della domanda con conseguente perdita del contributo: per questo motivo, affidarsi ad un professionista competente è indispensabile per garantire la qualità e la correttezza della candidatura. I numerosi allegati spaziano dalla modulistica con i recapiti e dati di contatto, la dichiarazione di assenso delle proprietà dei fabbricati oggetti di intervento, la relazione tecnica, l’elenco degli investimenti da realizzare ed un raffronto tra i preventivi.

In Italia il bando OCM vino, viene attuato attraverso finanziamenti destinati a diverse misure tra cui: promozione sui mercati dei Paesi terzi (cd. OCM Vino Paesi Terzi), ristrutturazione e riconversione dei vigneti, investimenti in impianti e tecnologie, vendemmia verde e assicurazione del raccolto.

Tale misura, prevede la concessione di finanziamenti e contributi per i produttori vitivinicoli (con esclusione dei semplici imbottigliatori o commercianti di vino) ed In Italia opera attraverso bandi a cadenza annuale emessi dal Ministero per le Politiche Agricole e da ogni Regione o Provincia Autonoma, con contributi a fondo perduto che possono variare dal 40% all’80% (a seconda della Regione di appartenenza).

In Piemonte, l’obiettivo della misura è volta a finanziare la realizzazione e/o l’ammodernamento di punti vendita aziendali e sale di degustazione. Tra le attività ammissibili sono, quindi, ricomprese:

  • le opere di natura edilizia, come ad esempio la costruzione o l’acquisto – per un valore massimo del 30% delle spese ammissibili – la ristrutturazione di fabbricati;
  • l’acquisto di attrezzature, macchinari, elettrodomestici e impianti pertinenti alla vendita e degustazione dei vini;
  • l’acquisto di arredi e allestimenti;
  • l’acquisto di attrezzature informatiche, ivi compresi i programmi e le piattaforme per i punti vendita aziendali.

Il bando, rientrando nel predetto piano quinquennale della Regione Piemonte, sarà riaperto nel 2026 con una nuova dotazione finanziaria: per il 2024-2025 era stanziata in circa 4,2 milioni di euro.

I beneficiari possono essere sia gli imprenditori agricoli professionali (acronimo IAP) sia le persone fisiche o giuridiche cui compete l’onere finanziario degli investimenti nell’ambito di imprese agroindustriali. Nel primo caso, è necessario che almeno il 51% delle uve fresche trasformate sia di provenienza aziendale (ovvero uve di provenienza dei vigneti inseriti nel proprio fascicolo aziendale); nel secondo caso, le imprese agroindustriali devono svolgere attività di trasformazione diversa da quella che caratterizza gli IAP.

Anche i contributi erogati sono soggetti a stringenti limitazioni, come previsto dal bando regionale: la spesa minima ammissibile è pari ad Euro 20.000; quella massima in Euro 350.000.

Grazie ai fondi OCM, molte aziende vitivinicole piemontesi hanno potuto innovare i propri processi produttivi, migliorare la qualità dei vini e conquistare nuovi mercati. In particolare, la misura OCM Vino Paesi Terzi volta, appunto, alla promozione del settore vitivinicolo nei Paesi terzi, ha permesso a consorzi e produttori di portare il “Made in Piemonte” in fiere internazionali, eventi di degustazione e campagne di comunicazione mirate, rafforzando il prestigio dei vini piemontesi in tutto il mondo.

Un altro ambito di forte impatto, previsto dall’omonima misura, è quello della ristrutturazione e riconversione dei vigneti, che consente di realizzare vigneti destinati alla produzione di vini a denominazione di origine mediante attività di riconversione o di ristrutturazione di vigneti, di migliorare la resa qualitativa e la sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi della nuova PAC (acronimo di Politica Agricola Comune) e del Green Deal europeo. I soggetti ammissibili, in questo caso possono essere gli imprenditori agricoli singoli, le cooperative agricole, le società di persone e di capitali; per la Campagna 2025-2026, la dotazione finanziaria ammontava ad Euro 6.551.000.

All’interno del mare magnum dei finanziamenti messi a disposizione della Commissione Europea e dalle sue Agenzie, l’Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA) prevede una linea specifica dedicata alla ricerca per mitigare il rischio fitosanitario ed in particolare per individuare ed arginare gli insetti succhiatori di linfa xilematica (Xylella fastidiosa), noti per essere vettori del batterio. Da ultimo, con il Progetto BeXyl (Beyond Xylella), l’UE mira a combattere la diffusione di Xylella attraverso un approccio multidisciplinare, che spazia dalla ricerca scientifica alla gestione sostenibile delle epidemie. Tra i numerosi obiettivi specifici del progetto figurano: la produzione di nuove conoscenze, lo sviluppo di strumenti di prevenzione e controllo innovativi, il ripristino delle colture colpite (ad esempio lo spostamento delle piante all’interno e all’esterno delle zone delimitate) e l’attivazione di strategie di comunicazione e coinvolgimento degli attori del settore agricolo.

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