Obiettivo della rubrica “Europrogetta-TO” è quello di accompagnare i nostri lettori in un mini-corso avente ad oggetto il tema dell’Europrogettazione

EUROPROGETTA-TO: LA BUSSOLA PER ORIENTARSI NEL MARE MAGNUM DEI FINANZIAMENTI EUROPEI [EP. 3]

di Daniele Lonardo

L’obiettivo della rubrica “EuroprogettaTO” è quello di accompagnare i nostri lettori in un mini-corso avente ad oggetto il tema dell’Europrogettazione e, più in generale, delle opportunità di finanziamento stanziate dalla Commissione Europea. Il presente contributo rappresenta l’Episodio n. 3 e continueremo ad approfondire il Programma quadro Orizzonte Europa. Buona lettura!

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Nel corso del precedente episodio della nostra Newsletter mensile (lo puoi leggere QUI: https://ambrosioecommodo.it/approfondimenti/europrogetta-to-la-bussola-per-orientarsi-nel-mare-magnum-dei-finanziamenti-europei-ep-2/) abbiamo approcciato il Programma quadro Horizon Europe (ex Horizon 2020), dedicato al settore della ricerca ed innovazione (R&I), attraverso l’analisi dei suoi pilastri e degli strumenti complementari (ricordiamo, l’EIC Pathfinder e l’EIC Accelerator).

Nell’episodio odierno, focalizzeremo l’attenzione sul Consiglio Europeo dell’Innovazione (acronimo EIC, European Innovation Council) che è stato lanciato nel 2018 come programma Pilota (EIC Pilot) il quale incorporava al suo interno alcuni strumenti già esistenti nell’ambito del programma Horizon 2020 (per il settennato 2014-2020), ed in particolare (i) lo Strumento per le PMI (SME Instrument) e (ii) il programma Tecnologie future ed emergenti (acronimo FET, Future & Emerging Technology). Tali programmi sono, successivamente, confluiti all’interno di un unico programma di lavoro (appunto Horizon Europe) per fornire un sostegno diretto ed effettivo agli imprenditori-innovatori di tutta Europa.

Ad oggi (2022), l’EIC è parte integrante della programmazione di Horizon Europe per il settennato 2021-2027 e nel Work Programme 2022[1] sono presenti alcune interessanti novità rispetto alla versione Pilota. Analizziamole insieme…

Innanzitutto, occorre distinguere tra EIC Open ed EIC Challenges. Nel primo, i risultati attesi e gli ambiti di sviluppo delle Call of proposal non sono pre-determinati; nel secondo caso è la stessa Commissione Europea che individua ex ante gli ambiti di ricerca nei quali le proposte progettuali devono essere sviluppate. A titolo esemplificativo, nell’ EIC Pathfinder si collocano i progetti di ricerca relativi alla gestione e valorizzazione del biossido di carbonio e dell’azoto oppure lo sviluppo di tecniche di archiviazione (in formato digitale) dei dati sulla base del DNA; nell’EIC Transition, gli ambiti spaziano dallo sviluppo di dispositivi digitali green allo sviluppo-implementazione di terapie e diagnostica a base RNA volte alla cura di malattie genetiche complesse o rare;  nell’EIC Accelerator, gli ambiti sono limitati a due: tecnologie per la cd. Autonomia Strategica Open e le tecnologie 5G.

All’interno dell’EIC Open e nella versione attualmente in vigore, ai due strumenti complementari sopra citati se ne aggiunge un terzo, l’EIC Transition, che rappresenta una fase intermedia tra i primi due. Preme fin da ora ricordare come la logica sottesa al Consiglio Europeo dell’Innovazione sia improntata ad accompagnare l’imprenditore-committente in un percorso a tappe (a TRL crescente) che, partendo dalla definizione dei principi base (TRL 1) arriva fino all’approdo sul mercato, e quindi, al suo utilizzato in ambiente operativo (TRL 9).

Quali sono i soggetti ammissibili? Occorre distinguere tra:

  • EIC Pathfinder, al quale possono partecipare i partenariati composti da almeno tre soggetti differenti (quali, ad esempio, enti di ricerca, Università, PMI, industrie) provenienti da almeno tre diversi Stati membri. Inoltre, i candidati singoli o i partenariati più ristretti (cioè quelli composti da un minimo di due soggetti) possono accedere alle sovvenzioni stanziate tramite l’EIC Pathfinder Challenges;
  • EIC Transition, al quale possono partecipare sia soggetti singoli (e cioè PMI, spin-off, start-up, enti di ricerca e/o Università) sia piccoli consorzi (cioè partenariati composti da un minimo di due partner) sia partenariati composti da tre a cinque soggetti aventi sede in almeno tre diversi Stati Membri. Inoltre, le proposte progettuali devono necessariamente basarsi sui risultati dell’EIC Pathfinder, sui progetti FET o ERC Proof of Concept;
  • EIC Accelerator, dove possono partecipare sia start-up e PMI singole (ivi compresi gli spin-out) sia le persone fisiche (intenzionate a lanciare una start-up/PMI) e, in casi eccezionali, le PMI di piccole-medie dimensioni (ovvero quelle con un numero di dipendenti inferiore a 499 unità).

Da ultimo, analizziamo a quanto ammontano le sovvenzioni che possono essere richieste:

  • nell’EIC Pathfinder possono essere richieste sovvenzioni fino ad un massimo di 3 milioni di euro (per l’EIC Open) e fino a 4 milioni di euro (per l’EIC Challenge) con l’obiettivo di permettere la scalabilità del progetto da un TRL 1 fino ad un TRL 4. Inoltre, è ammessa la possibilità di richiedere un contributo superiore, ma solo se adeguatamente giustificato;
  • nell’EIC Transition le sovvenzioni possono arrivare fino a 2,5 milioni di euro; la scalabilità del progetto deve, partendo da un TRL 4-5, approdare necessariamente ad un TRL 6. Anche in questo caso, contributi superiori rispetto a quelli succitati sono ammissibili solo se adeguatamente giustificati;

nell’EIC Accelerator possono essere richieste sovvenzioni fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro per lo sviluppo di tecnologie che, partendo da un TRL 5 o 6, approdino ad un TRL 9.  In quest’ultimo caso, è prevista una componente aggiuntiva di investimento a misura variabile (da 0,5 a 15 milioni di euro) per la fase di scaling-up e/o per le altre attività propedeutiche. Tale tipologia di sovvenzione viene concessa esclusivamente in favore delle PMI oppure come follow up nel caso in cui il contributo venga concesso in forma di singolo (ed unico) contributo.

[1] Cfr. European Commission Decision C (2022) del 7 Febbraio 2022;

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