Blockchain & Smart Contract [EP 9/10]

di Daniele Lonardo

Blockchain ed Energia: binomio vincente?

Nel corso delle nostre newsletter mensili abbiamo tentato di accompagnare i nostri lettori in una serie di approfondimenti legati al tema della blockchain e degli smart contract. Quest’oggi approcciamo il tema della blockchain legato al settore energetico.

Immaginate di abitare in un appartamento, sito all’interno di un condominio, il quale ha recentemente deliberato di lastricare il tetto condominiale con dei pennelli fotovoltaici di ultima generazione e che la stessa iniziativa sia stata già intrapresa da una serie di condomìni all’interno del vostro quartiere, nella vostra città. È indubbio che tanto il vostro appartamento quanto l’intero condominio potranno beneficiare dell’energia rinnovabile proveniente dal sole (attraverso uno sconto sulla bolletta) ma il vostro stesso condominio potrà anche immagazzinarne un surplus di energia e, conseguentemente, rivederla ai condomini vicini attraverso la tecnologia blockchain. In maniera completamente automatica (utilizzando come parametro il costo dell’energia o le necessità specifiche) e attraverso un’applicazione sul vostro smartphone, la blockchain trasferirà l’energia da un’unità immobiliare ad un’altra ad eseguirà automaticamente le transazioni. Realtà o solo immaginazione? Lo scopriremo al fondo di quest’articolo.

Dopo il settore finanziario, l’energia è un altro settore fondamentale che può essere oggetto di applicazioni in ambito blockchain: facendo leva sull’aspetto prettamente decentralizzato, la blockchain può essere impiegata nei sistemi energetici offrendo una valida alternativa ad inefficienze di lungo corso, ridurre la vulnerabilità tanto dei sistemi quanto delle perdite (tipiche dei sistemi centralizzati), implementando delle infrastrutture energetiche di produzione di massa.

La tecnologia blockchain consente, infatti, ai vari soggetti coinvolti di coordinarsi tra di loro e di eseguire una serie di transazioni in maniera aperta e trasparente, ferma restando la fondamentale distinzione tra blockchain di tipo permissioned e permissionless[1]. Tuttavia, più un sistema energetico diventa decentralizzato e digitalmente connesso, più necessita di un’infrastruttura IT altamente sicura al fine di gestire (e garantire) un flusso costante delle comunicazioni, l’automazione e la documentazione delle operazioni e transazioni di volta in volta generate. Più il sistema permette una condivisione dei dati in maniera corretta, rapida e univoca con i diversi soggetti che gravitano all’interno del sistema, più quest’ultimo risulta efficiente e funzionale nel suo complesso. Risulta pertanto fondamentale il modo in cui vengono gestiti i grandi flussi di dati provenienti dall’immissione di elettricità decentralizzata, una loro misurazione intelligente nonché assicurare il funzionamento della rete stessa, resiliente rispetto a manomissioni o violazioni informatiche.

La possibilità per una blockchain di tipo privato di mappare (e registrare) anche le più piccole transazioni in modo (economicamente) efficiente apporta una maggiore libertà all’intero settore dell’energia: si pensi ad esempio, al servizio di bilanciamento[2] oppure al commercio diretto di elettricità.

Germania e Stati Uniti sono precursori nell’utilizzo della tecnologia blockchain per la vendita di elettricità all’ingrosso e per i certificati verdi. Prerequisito, in entrambi i casi, è che i produttori di elettricità partecipanti al sistema abbiano preventivamente installato dei contatori (hardware) intelligenti, capaci di comunicare via Internet, fornendo dati sulla quantità e sul prezzo dell’energia ovvero creando un certificato digitale per la produzione di energia verde. Attraverso gli smart contract, vengono effettuate le transazioni e le parti hanno già preventivamente concordato quando verrà effettuato lo scambio di elettricità o il certificato, a quale prezzo e come verrà pagata l’energia o il certificato.

Da ultimo, il mercato energetico dipende largamente dall’integrità dei dati: in un sistema basato su blockchain, risulta fondamentale non solo raccogliere i flussi di dati dall’immissione di elettricità decentralizzata ma soprattutto che tale raccolta non sia in alcun modo alternata: ciò è possibile attraverso sistemi di crittografia abbinati ad algoritmi capaci di verificare le varie fonti dei flussi, l’una rispetto all’altra, e verificarne la corrispondenza. Sulla base di tali fonti (validate), il mercato dell’elettricità basato su blockchain non solo potrà soddisfare adeguatamente la domanda e l’offerta di energia oggi sempre crescente, ma anche regolare immediatamente ed automaticamente le transazioni, monitorare la fornitura di elettricità ed elaborare i relativi pagamenti.

… Ricordate il condominio con i tetti lastricati di cui parlavamo all’inizio del nostro articolo? A Brixton, un quartiere a sud di Londra, questo progetto è divenuto realtà (ed era già stato sperimentato nel 2016 a Brooklyn, New York): una piccola comunità urbana sta testando applicazioni di smart contract alla compravendita di energia solare tra soggetti privati, ottenendo un sistema energetico locale e a basso impatto ambientale. Come funziona? Attraverso la combinazione di tecnologie di controllo dei microgrid[3] e blockchain: i sistemi fotovoltaici inviano al microgrid l’energia in eccesso prodotta dai pannelli (e non consumata dai proprietari), redistribuendola. Di contro, i proprietari dei pannelli fotovoltaici ricevono un compenso preimpostato attraverso un codice su smart contract e registrato su blockchain.

[1] Cfr. https://ambrosioecommodo.it/approfondimenti/blockchain-e-smart-contract-ep-2-10/

[2] Cioè quelle operazioni che vengono offerte dal gestore energetico nell’ambito del servizio di dispacciamento. E’, quindi, l’attività attraverso la quale viene monitorato l’utilizzo e la quantità di fornitura energetica necessaria nei diversi impianti (di stoccaggio, trasporto e distribuzione) rispetto alla richiesta proveniente dall’utenza.

[3] Microcrid, ovvero un sistema che interconnette carichi elettrici e fonti di generazione distribuita e che ha la capacità di operare sia in connessione con il sistema elettrico nazionale che autonomamente. https://irena.org/newsroom/articles/2016/Oct/Solving-the-Energy-Access-Problem-with-Renewable-Mini-Grids

 

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