Blockchain e Smart Contract [Ep 7/10]

di Daniele Lonardo

Gli NFT, Non Fungible Token: cosa sono e ambiti applicativi

Gli NFT – acronimo delle parole inglesi Non-Fungible-Token – sono dei token[1] non fungibili e rappresentano una sorta di certificato di autenticità in formato digitale. I beni sono fungibili se sono sostituibili gli uni agli altri, infungibili se invece non sono sostituibili. Il bene fungibile per eccellenza è il denaro (o le criptovalute in generale) e sono solitamente fungibili tutte le cose prodotte in serie; infungibile è, invece, un bene che esiste in un solo esemplare o ha caratteristiche intrinseche tali da renderlo infungibile. Quindi, un bene o un asset è considerato fungibile se può essere scambiato con beni e/o asset dello stesso tipo (ad esempio la valuta avente corso legale oppure il bitcoin). Al contrario, i beni non fungibili sono quei beni e/o asset che non sono interscambiabili e sono, quindi, unici nel loro genere. Gli NFT sono beni e/o asset non fungibili che esistono sotto forma di token e che sono registrati all’interno di una blockchain, cioè quella tecnologia in cui esiste un database di transazioni, condiviso tra più utenti della rete, validato dalla rete stessa e strutturato in blocchi. Con gli NFT si può quindi acquistare e/o scambiare non l’opera in sé bensì un certificato (un token) di autenticità tale da permettere al proprietario di vantare dei diritti su quell’opera a fronte del pagamento del prezzo. In sostanza, tale certificato è rappresentato da una stringa alfanumerica e con gli NFT è possibile trasporre su blockchain qualunque cosa possa essere pensata (e creata) digitalmente: siano esse immagini, video-clip, programmi informatici, videogiochi ecc. Tali opere sono uniche in quanto sono collegate tanto ad un token quanto ad un indirizzo che ne permette di verificare l’autenticità. Sulla blockchain, infatti, viene impressa non solo l’ultima transazione ma tutto lo storico, a partire dal momento della sua creazione. E’ quindi possibile verificare in modo univoco l’autenticità, le diverse transazioni avvenute fino a quel preciso momento (attraverso il timestamp) e l’attuale possessore. A differenza delle transazioni in criptovaluta, nelle transazioni aventi ad oggetto gli NFT viene quindi indicato (oltre al prezzo di acquisto) anche il codice di identificazione dell’oggetto creato (o appena scambiato) e, attraverso il sistema della blockchain, tali dati non possono essere alterati. Infatti, nel caso in cui venga contraffatta anche solo un’informazione all’interno di un singolo blocco della catena, cambierebbe – di conseguenza – il suo codice di hash, il quale non corrisponderebbe più al codice hash del blocco precedente.

Le categorie di mercato degli asset NFT sono molteplici: arte, giochi (gaming), metaversi (realtà tridimensionali dove i soggetti interagiscono attraverso avatar personalizzati) e collectibles (oggetti da collezione digitale) ed il mercato, in generale, è in forte espansione. L’NBA, ad esempio, vende videoclip di alcuni topshot sotto forma di NFT per cifre esorbitanti, il mercato delle figurine in pixel art è approdato di recente su questo nuovo mercato e noti investitori ed imprenditori hanno deciso di investire cospicuamente su tali asset. E’ di qualche giorno fa, ad esempio, la notizia che Elon Musk (CEO di Tesla e Space X) ha intenzione di vendere una traccia autoprodotta di musica elettronica come NFT ed intitolata NFT.  Trai i primi progetti su NFT ad aver suscitato maggiore interesse è stato “CryptoKitties”, un gioco sviluppato su blockchain Ethereum che permette agli utenti di collezionare, allevare e scambiare gatti virtuali. Nel 2021, gli asset NFT applicati alla cryto-art hanno registrato un notevole incremento: nel febbraio scorso, ad esempio, l’artista Mike Winkelmann (in arte Beeple, www.beeple-crap.com) ha venduto all’asta l’opera digitale dal titolo “The First 5.000 Days” per oltre 60 mila dollari. L’opera, realizzata con NFT, è stata realizzata dall’artista attraverso un collage di cinquemila immagini scattate nel corso di oltre un decennio ed è stata acquistata da Metakovan, pseudonimo del fondatore e finanziatore di Metapurse (www.metapurse.fund), uno tra i più noti fondi NFT al mondo. Secondo un Report pubblicato su www.nonfunglible.com in collaborazione con L’Atelier BNP Paribas con riferimento al valore scambiato, la prima categoria nel 2020 è rappresentata dai metaversi ($14,020,406 – 25%) mentre con riferimento al numero degli scambi, la categoria gaming conta oltre 620.000 transazioni (47%).

[1] Letteralmente, “gettone”. Creare un token su blockchain significa definire, attraverso uno smart contract, tutte le sue caratteristiche fondamentali quali, ad esempio, il numero di token in circolazione, i soggetti abilitati al loro trasferimento ovvero le regole di accesso.

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