FOCUS ON – Blockchain e Pubblica Amministrazione: binomio vincente? Parte II
Nel precedente articolo della nostra newsletter (https://ambrosioecommodo.it/newsletter/blockchain-e-smart-contract-ep-3-10/ ) abbiamo approcciato l’argomento della blockchain legato al settore della PA. Uno dei suoi possibili utilizzi ruota, infatti, intorno alla verifica e alla condivisione dei dati raccolti e vi sono già alcuni Paesi che hanno deciso di implementare l’utilizzo di tale tecnologia al fine di rendere più efficace ed efficiente la macchina statale. È il caso, ad esempio, della Svezia e dell’Estonia.
In Svezia, La Conservatoria dei registri (di cui fa parte anche il registro immobiliare, cioè un registro nazionale polivalente che fornisce informazioni relative ai beni immobili, monumenti storici, diritti di abitazione e di superficie oltre ad alcune informazioni di carattere fiscale) è gestita dall’Autorità svedese per la cartografia, il catasto e la registrazione immobiliare (Lantmäteriet, https://www.lantmateriet.se). Alcune delle mappe catastali risalgono al 1628 ed il processo di trasposizione verso un registro elettronico è esperienza ormai consolidata: avviata nel 1970 è stata ultimata nel 1995. Le modalità di accesso e di fruizione dei vari servizi sono state progressivamente sviluppate ed implementate: in particolare, il Governo era vivamente interessato all’implementazione della tecnologia blockchain al fine di rendere il processo ed i servizi offerti più celeri, trasparenti e meno costosi a tutto vantaggio dei propri cittadini. La soluzione adottata (attraverso un lavoro sinergico tra istituti finanziari, autorità fiscali, stakeholder e sviluppatori) è ricaduta su di una blockchain di tipo privato (private blockchain), sviluppata e realizzata ad hoc con l’obiettivo di fornire una verifica tecnica tanto dei dati quanto della transazione (ma non del titolo di proprietà). I nodi della rete non votano la transazione bensì verificano solamente che il protocollo venga rispettato. L’incentivo a creare i blocchi (e quindi a porre in essere ulteriori transazioni su blockchain) risiede da un lato nei business models dei soggetti coinvolti quanto nell’esigenza legale che guida il processo di vendita nel settore immobiliare fino al punto in cui la transazione viene registrata sul catasto. Gli utenti utilizzano firme digitali (e-signatures) per sottoscrivere il contratto, il quale viene validato attraverso i nodi della rete e salvato off-line in un database separato. Una volta che tutti i passaggi sono stati completati e validati, una fattura della vendita confluisce sul catasto (il quale non è però su blockchain). Mentre alcuni contratti sono immagazzinati al di fuori della blockchain (anche per esigenze legate al trattamento dei dati in forza delle cogenti norme dettate dal GDPR), alcuni dati personali devono necessariamente essere resi pubblici in Svezia e nel settore immobiliare fin dai primi passaggi della procedura sopra descritta. Nonostante allo stato dell’arte non ci sono particolari progetti volti a sviluppare un sistema ulteriormente avanzato (ad esempio che permetta la sottoscrizione di un contratto di vendita immobiliare con il contestuale trasferimento della proprietà direttamente su blockchain) in quanto in Svezia un contratto idoneo al trasferimento della proprietà deve essere necessariamente sottoscritto su carta e non on-line, tale implementazione della blockchain nell’ambito immobiliare ha suscitato particolare interesse da parte di molti attori internazionali tanto come case study quanto come fonte di ispirazione e apprendimento.
L’Estonia è stata fin da subito un Paese pioniere nell’e-government e tale approccio proattivo con riferimento alle potenzialità offerte dalla tecnologia, è proseguito anche nell’era della blockchain. Dopo le prime sperimentazioni risalenti al 2008, l’Estonia è diventata il primo Paese ad implementare tale tecnologia nel Registro delle successioni (ed in particolare per i testamenti) già nel 2012. L’Estonia utilizza una blockchain del tipo Guardtime’s KSI [https://m.guardtime.com/files/guardtime-whitepaper-volta-v2.pdf], una tecnologia blockchain di tipo “permissioned”. Tale tecnologia viene utilizzata prevalentemente per assicurare l’integrità dei dati: se un’organizzazione pubblica possiede un asset digitale, può utilizzare l’infrastruttura blockchain per calcolare l’hash di tale asset (ad esempio di una cartella clinica) attribuendogli un’impronta digitale univoca. Il codice hash viene quindi trasposto su blockchain, la quale fornisce una prova di registrazione (cd. firma KSI) all’utente. Quest’ultimo ovvero un soggetto terzo, sia esso un cittadino o un revisore dei conti, può, a sua volta, utilizzare tale prova per identificare l’integrità dell’asset in questione, il momento della firma, attraverso una marca temporale, cd. timestamp ed il soggetto firmatario senza dover interfacciarsi (e/o fare affidamento) su di un soggetto terzo o fiduciario. Attraverso tale espediente, nessun dato personale confluisce de facto sulla blockchain, dissipando così ogni problematica relativa alla tutela della privacy ed al trattamento dei dati personali e rendendo così il sistema privacy compliant. La blockchain viene utilizzata, quindi, per assicurare l’indipendenza e l’immutabilità dei dati registrati in quanto il dato registrato su blockchain assicura che quest’ultimo non sia stato modificato e/o alterato da chiccessia. Tale sistema, in Estonia, viene anche utilizzato anche per accrescere la fiducia nei cittadini con riferimento ai molteplici servizi legati all’e-governance: questi ultimi, infatti, possono in qualsiasi momento loggarsi al sistema e vedere – ad esempio – chi ha gestito i loro dati (da un semplice controllo sulla patente da parte delle forze dell’ordine ad un medico, con riferimento ai propri dati sanitari e/o biometrici). L’infrastruttura blockchain prescelta è stata studiata fin dalla progettazione (by design) in modo da garantire i più alti standard in termini di sicurezza una volta che si è effettuato il login evitando interferenze o manomissioni da parti di terzi e/o malintenzionati.
Da ultimo, il sistema KSI blockchain è utilizzato in Estonia anche da numerosi Ministeri e registri pubblici statali. Ad esempio, il registro e-health basato su blockchain può essere utilizzato per ottenere prescrizioni mediche dematerializzate, riducendo lo spreco di carta. L’utilizzo della blockchain garantisce e fornisce una prova indipendente dell’integrità tanto con riferimento cartelle cliniche personali quanto al loro eventuale trattamento; un ulteriore utilizzo è legato alla pubblicazione delle leggi sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato estone, la quale – essendo su blockchain – permette di fornire una prova inconfutabile circa lo status di ciascuna legge nel tempo, attraverso appunto il timestamp. Altri progetti che sono stati implementati sono, ad esempio, un Cloud governativo ed un programma di gestione degli incidenti che coinvolgono i veicoli connessi, di estrema rilevanza per una futura implementazione della circolazione dei veicoli a guida autonoma.
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Il presente contributo è tratto da “EU Blockchain Observatory & Forum”, iniziativa promossa dalla Commissione Europea e volta ad accelerare il processo di innovazione rappresentato dalla blockchain, sviluppare l’ecosistema blockchain in ambito comunitario e rafforzare la posizione dell’Europa quale leader globale con riferimento all’utilizzo e implementazione di tale tecnologia.