Semplificazione, qualità e trasparenza: ripensare la Pubblica Amministrazione

di Enrico Sorano
Docente del Dipartimento di Management – Università degli Studi di Torino

Come già illustrato nella Newsletter dello scorso luglio, nelle aziende pubbliche e sanitarie il recupero di produttività e i sistemi di misurazione e di gestione delle performance dovranno caratterizzare l’attenzione della futura agenda politica, per contribuire al miglioramento dell’efficacia e della qualità sia dei servizi erogati che delle cure a beneficio della collettività.

Fra gli strumenti di programmazione integrata potenzialmente utili a rafforzare, in particolare, la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), l’articolo 6 del decreto legge n. 80/2021 ha introdotto il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO).

Con il PIAO si assorbono i Piani che le amministrazioni pubbliche erano tenute a predisporre annualmente, in particolare Performance, Fabbisogni del personale, Formazione, Parità di genere, Lavoro agile, Anticorruzione.

Fra gli obiettivi del PIAO sono da segnalare:

  • garantire la massima semplificazione dell’attività amministrativa;
  • garantire qualità e trasparenza dei servizi per i cittadini;
  • la progressiva reingegnerizzazione dei processi.

Sinteticamente, ai sensi del recente Decreto 30 giugno 2022, n. 132, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 7 settembre 2022, il PIAO contiene la scheda anagrafica dell’amministrazione ed è suddiviso nelle seguenti sezioni:

  • Sezione Valore Pubblico, Performance e Anticorruzione;
  • Sezione Organizzazione e Capitale Umano;
  • Sezione Monitoraggio.

Con riferimento alla Sezione Valore Pubblico, Performance e Anticorruzione, sono tre gli elementi su cui soffermare la nostra attenzione:

  • la definizione dei risultati attesi in termini di obiettivi generali e specifici, programmati in coerenza con i documenti di programmazione finanziaria adottati da ciascuna amministrazione;
  • l’indicazione degli obiettivi di digitalizzazione;
  • la mappatura dei processi, per individuare le criticità che, in ragione della natura e delle peculiarità dell’attività, espongono l’amministrazione a rischi corruttivi con particolare attenzione ai processi per il raggiungimento degli obiettivi di performance volti a incrementare il valore pubblico.

Con riferimento alla Sezione Organizzazione e Capitale Umano, sono da segnalare:

  • l’illustrazione del modello organizzativo adottato dall’Amministrazione;
  • l’organizzazione del lavoro agile;
  • il Piano triennale dei fabbisogni del personale.

Per quanto concerne la Sezione Monitoraggio si prevede invece l’indicazione degli strumenti e delle modalità di monitoraggio, incluse le rilevazioni di soddisfazione degli utenti delle sezioni precedenti, nonché dei soggetti responsabili.

Come già espresso, l’introduzione del PIAO potrebbe favorire il tanto auspicato collegamento tra efficacia, efficienza e produttività in un’ottica di reingegnerizzazione dei processi e della loro conseguente digitalizzazione per migliorare la qualità del servizio. Inoltre dovrebbe rafforzare il sistema di controllo interno, sia a livello locale che nazionale, con particolare attenzione al controllo strategico e della qualità. Alla base dello sviluppo del PIAO dovrebbe essere posizionata la governance e la strategia pubblica al fine di definire sistemi di misurazione e gestione delle prestazioni capaci di misurare i KPI (Key Performance Indicator) e di gestire le prestazioni erogate favorendo la trasparenza e la comparabilità dei risultati nel comparto pubblico e sanitario.

Ad oggi, tutti i PIAO predisposti devono essere inviati al Dipartimento della Funzione Pubblica per la relativa pubblicazione sul Portale PIAO.

L’auspicio di tutti è che il PIAO costituisca per le amministrazioni pubbliche e sanitarie l’occasione per creare una reale e virtuosa sinergia fra le tematiche della trasparenza, della legalità e della performance e, come illustrato nell’intervento del dott. Torchia sulla identità digitale dei cittadini, tali obiettivi saranno possibili se la P.A. saprà mettersi seriamente in discussione.

Non si tratta quindi di “ristrutturare” servizi che sono il frutto di sedimentazioni che spesso risalgono all’inizio del secolo scorso, ma “ripensare” radicalmente i processi ben definendone i risultati che si vogliono perseguire: è questa la sfida maggiore perché spesso c’è una certa pigrizia nel mettere in discussione il proprio abitudinario modus operandi.

È quindi fondamentale che nella reingegnerizzazione dei processi la P.A. – per cogliere davvero le opportunità del PNRR – sappia coinvolgere soggetti esterni che abbiano la capacità di facilitare il cambiamento, ben governando attività come la mappatura dei processi e che sappiano con indipendenza coordinare il confronto tra i vari dipartimenti ed uffici in qualche modo interessati ad una effettiva semplificazione dei singoli risultati.

Diversamente assisteremo alla non sempre utile produzione di PIAO monstre….di 200/400 pagine che risultano la somma di vecchie abitudini, ma che certo non sposano l’intento davvero innovativo del nostro legislatore.


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