La liquidazione del danno non patrimoniale nelle sue varie componenti di biologico permanente, temporaneo, da sofferenza e da personalizzazione è ormai da un ventennio, in assenza di parametri legislativi vincolanti (previsti esclusivamente per alcuni ambiti di applicazione come la RCAuto o la responsabilità sanitaria e per danni biologici fino al 9%), è da ormai un ventennio devoluta alla giurisprudenza delle Corti di merito.
Tra i vari parametri esistenti a livello nazionale, il ruolo del “leone” è senza dubbio recitato dalle c.d. Tabelle di Milano che hanno anche ricevuto, con esclusivo riferimento ai danni fisici, l’avallo della Corte di Cassazione che ha sostanzialmente preso atto della loro preponderante diffusione tra i Tribunali italiani.
Dopo circa 3 anni l’Osservatorio per la Giustizia civile di Milano, il 04.06.2024 ha finalmente pubblicato l’edizione più recente delle proprie tabelle: benché non siano state apportate novità nei contenuti e/o nelle regole operazionali (che su diversi temi erano e restano criticabili), di tale pubblicazione le più accorte difese dei danneggiati avevano ripetutamente palesato l’esigenza per poter aggiornare i valori liquidativi all’attualità.
Come noto, infatti, l’ultimo triennio è stato un periodo caratterizzato da un’inflazione particolarmente elevata, sicuramente molto maggiore rispetto ai molto più stabili anni precedenti: ciò ha comportato che gli importi risarcitori liquidati negli ultimi 3 anni scontassero una importante perdita del loro reale valore, che non veniva mai perequata con l’applicazione della rivalutazione.
La stragrande maggioranza dei Tribunali italiani, infatti, procede alla liquidazione del danno non patrimoniale (sia esso per lesioni fisiche o da sofferenza) applicando le note tabelle milanesi considerando tali valori all’attualità e quindi negando, pur quando richiesta, la loro rivalutazione, benché tali parametri indichino espressamente il loro riferimento a quella data di pubblicazione.
Un semplice esempio chiarirà sicuramente la vicenda: ponendo che ad un certo danno liquidato nel 2021 corrispondesse un risarcimento di € 200.000 in applicazione dei parametri milanesi, l’inflazione maturata negli ultimi 3 anni comportava che la medesima liquidazione anche nel 2024, quando in realtà tale importo, in forza della perdita del valore di acquisto, corrispondesse ad appena 172.000€ del 2021, con una evidente quanto ingiustificata disparità di trattamento risarcitorio.
I danneggiati non possono dunque che apprendere la notizia di tale aggiornamento con estremo piacere in quanto dal giugno 2024 i Tribunali applicheranno le più recenti tabelle che con un incremento di oltre 16% di tutti i parametri liquidativi del danno non patrimoniale ivi previsti, hanno per adesso riequilibrato i valori reali dei risarcimenti.
Fino alla prossima ondata inflattiva.