Proposta torinese per la liquidazione del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale

Proposta torinese per la liquidazione del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale

di Davide Gatto

Quali risarcimenti per il danno parentale non patrimoniale? Milano, Roma od altro?

L’individuazione dei criteri di liquidazione del danno parentale e le modalità operative di quantificazione dello stesso negli ultimi anni e ancora oggi sono temi al centro del dibattito sia puramente giuridico che politico assicurativo.

La giurisprudenza recente della Suprema Corte ha ritenuto preferibile un’impostazione tabellare a punti, legittimando sia la tabella milanese che quella romana. Tuttavia, entrambe queste versioni presentano diversi limiti tra i quali una rigida ed eccessiva valorizzazione dei dati anagrafici a discapito del concreto atteggiarsi dei rapporti parentali.

In questo scenario il Centro Studi San Carlo di Torino e l’Associazione Italiana sul Danno alla Persona (AIDAP) propongono un nuovo modello tabellare a punti alternativo alle tabelle promosse dal Tribunale di Roma e dal Tribunale di Milano.

Alla realizzazione di tale modello tabellare alternativo hanno cooperato, offrendo la loro esperienza e professionalità, anche avvocati che da molti anni si occupano di danno alla persona.

Tra gli obiettivi della proposta torinese, oltre quello di incentivare una concreta riflessione sui modelli tabellari preesistenti e di elaborare un modello alternativo volto ad una più efficace valorizzazione di tutte variabili del danno parentale e quindi dei pregiudizi tutti subiti dal congiunto superstite, vi è anche quello di realizzare una tabella che fosse libera influenze dovute a logiche soltanto strettamente economiche. Il proposto modello tabellare, difatti, è stato sviluppato tenendo conto prevalentemente dei principi giurisprudenziali e della complessità del danno in parola, senza tutte quelle storture, come semplificazioni e punteggi assoluti, volte ad una inaccettabile standardizzazione dei risarcimenti frutto, purtroppo, delle pressioni esercitate nel corso degli anni da parte di portatori di interessi puramente economici del tutto in contrato con i diritti delle vittime.

Il modello torinese, infatti, reca parametri più analitici per l’assegnazione dei punti ai principali fattori costitutivi del danno. Soprattutto prevede che si operi una media tra i punti-base così attribuiti, diversamente dal modello milanese e da quello romano retti sulla sommatoria di punti a partire da zero. Il sistema proposto permette così una valutazione d’insieme delle principali variabili all’interno di un’unica scala di gravità: per questa via si attenua l’eccessivo apprezzamento dei dati anagrafici che si riscontra negli altri modelli tabellari.

La media dei punteggi attribuiti alle variabili portanti conduce all’individuazione di un valore monetario di base mediante l’applicazione di due tabelle distinte per categorie di congiunti superstiti. I valori monetari di base si pongono in linea con gli standard milanesi che si sono diffusi anche a livello nazionale.

Inoltre è prevista un’ulteriore fase di personalizzazione ad aumenti percentuali, con l’obiettivo di raggiungere una quantificazione del danno più aderente al caso concreto ed al contempo scongiurare disparità anche nei casi più gravi.

Rimangono possibili ulteriori incrementi – e pure decrementi – in relazione a variabili non comprimibili in rigidi punteggi.

La proposta torinese persegue l’obiettivo di garantire che i risarcimenti rispecchino la complessità delle relazioni parentali e le effettive conseguenze morali ed esistenziali dei congiunti superstiti, al contempo garantendo uniformità di trattamenti anche in sede di personalizzazione.

Chi avrà da criticare il modello proposto in quanto più complesso rispetto alle concorrenti tabelle dovrebbe considerare che è il danno parentale ad essere complesso ed irriducibile a calcoli semplicistici.

La tabella torinese valorizza il ruolo e la sensibilità di magistrati, avvocati e liquidatori attenti al giusto ed integrale risarcimento; disdegna un futuro risarcitorio affidato ad algoritmi ed asettici sistemi di intelligenza artificiale. Le tabelle devono rimanere un ausilio per l’esercizio dell’equità, non già meri simulacri di questa.

_______________________________________

Consulta: TABELLE Centro Studi San Carlo – AIDAP (ottobre 2023)

Articoli

Menu