La riforma Cartabia si riferisce alla riforma della Costituzione italiana approvata dal Parlamento nel 2021

“RIFORMA CARTABIA”: obiettivi e criticità

La riforma Cartabia si riferisce alla riforma della Costituzione italiana approvata dal Parlamento nel 2021. Gli aspetti più significativi della riforma includono:

  1. Taglio dei parlamentari: la riforma prevede la riduzione dei membri del Parlamento, passando da 630 a 400 nella Camera dei deputati e da 315 a 200 nel Senato.
  2. Poteri regionali: la riforma conferisce maggiori poteri alle regioni italiane, permettendo loro di assumere più responsabilità in diverse aree, come la sanità, la cultura e l’istruzione.
  3. Soppressione del CNEL: la riforma prevede la soppressione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, organismo consultivo che fino ad ora ha avuto un ruolo nella formulazione di politiche economiche e sociali.
  4. Giustizia: la riforma prevede una maggiore efficienza del sistema giudiziario, con l’introduzione di un nuovo organismo indipendente che avrà il compito di gestire la nomina dei giudici.
  5. Parità di genere: la riforma introduce una nuova disposizione che prevede la parità di genere nei consigli regionali e nelle commissioni parlamentari.
  6. Abrogazione del Cnel: la riforma prevede la soppressione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
  7. Introduzione del principio di sussidiarietà: la riforma introduce il principio di sussidiarietà, che prevede che le decisioni politiche devono essere prese a livello più basso possibile, in modo da garantire una maggiore partecipazione dei cittadini.

Per quanto riguarda l’attività di noi Avvocati, va detto che la riforma Cartabia ha introdotto alcune importanti modifiche al processo civile italiano, al fine di migliorare l’efficienza e la tempestività della giustizia civile. Gli aspetti più significativi includono:

  1. Ricorso alla mediazione obbligatoria: la riforma ha reso obbligatoria la mediazione per le controversie di valore fino a 50.000 euro, con l’obiettivo di risolvere i conflitti in modo più rapido ed economico.
  2. Semplificazione delle procedure: la riforma ha introdotto nuove misure volte a semplificare le procedure civili, in particolare per le controversie di valore inferiore ai 5.000 euro, che saranno gestite attraverso un procedimento sommario di cognizione.
  3. Poteri del giudice: la riforma ha ampliato i poteri del giudice, consentendo di emanare provvedimenti cautelari più rapidamente e di gestire la fase istruttoria in modo più efficiente.
  4. Digitalizzazione del processo civile: la riforma prevede l’adozione di nuove tecnologie per la gestione del processo civile, come la presentazione telematica degli atti e la digitalizzazione dei documenti, al fine di ridurre i tempi e i costi del processo.
  5. Introduzione del giudizio abbreviato: la riforma ha introdotto una nuova procedura, denominata “giudizio abbreviato”, che consente di giungere a una sentenza più rapidamente, senza la necessità di una fase istruttoria completa.
  6. Rafforzamento del principio di oralità: la riforma ha rafforzato il principio di oralità del processo civile, favorendo la discussione orale delle questioni in dibattimento e riducendo la scrittura degli atti processuali.

La riforma Cartabia ha però suscitato perplessità e critiche per quanto riguarda le novità introdotte nel processo civile, in particolare sui seguenti punti:

  1. Obbligatorietà della mediazione: l’obbligatorietà della mediazione per le controversie di valore fino a 50.000 euro ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibile violazione del diritto di accesso alla giustizia, in quanto potrebbe limitare la libertà di scelta delle parti di risolvere la loro controversia in tribunale.
  2. Possibili ritardi nella fase istruttoria: la semplificazione delle procedure civili, se da un lato può favorire la rapidità del processo, dall’altro potrebbe comportare una riduzione delle garanzie procedurali, in particolare nella fase istruttoria, che potrebbe essere ridotta o trascurata.
  3. Possibili inefficienze tecnologiche: la digitalizzazione del processo civile, se da un lato può migliorare l’efficienza del sistema, dall’altro potrebbe creare problemi in termini di accessibilità e di sicurezza dei dati, oltre che di disparità tra le parti in causa in relazione alle loro capacità informatiche e tecnologiche.
  4. Possibile sovraccarico degli uffici giudiziari: la riforma, pur avendo l’obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema, potrebbe comportare un sovraccarico degli uffici giudiziari, soprattutto in vista della riduzione del numero dei giudici prevista dalla stessa riforma.
  5. Possibile compromissione del ruolo del giudice: l’accentuazione del principio di oralità e la semplificazione delle procedure potrebbero limitare il ruolo del giudice e la sua capacità di approfondire le questioni in causa, favorendo una maggiore attenzione alle questioni di forma rispetto a quelle di merito.

 

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