Iniziativa legale collettiva nell’interesse di 1,2 milioni di europei utilizzatori di respiratori a pressione positiva continua (CPAP)

di Ambrosio & Commodo Studio Legale Ass.to

Ambrosio & Commodo coordina un pool internazionale di avvocati che lo scorso 4 luglio, nell’ambito di una conferenza stampa tenutasi presso il Club de la Presse di Bruxelles, ha annunciato il lancio della prima iniziativa legale collettiva paneuropea nell’interesse di 1,2 milioni di utenti europei che utilizzano respiratori a pressione positiva continua (CPAP) e ventilatori meccanici salvavita prodotti dalla multinazionale olandese Philips.

L’iniziativa è stata promossa dal Global Justice Network (GJN), un gruppo internazionale di avvocati che difendono le vittime e i consumatori di tutto il mondo, unitamente ad ADUSBEF, un’importante associazione di consumatori nazionale.

Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa risarcitoria collettiva hanno partecipato l’Avv. Stefano Bertone, presidente del Global Justice Network (GJN) e partner di Ambrosio & Commodo (Italia) insieme all’Avv. Carlos Villacorta, tesoriere del GJN e partner di BCVLex (Spagna e Francia), nonché l’Avv. Paola Formica di ADUSBEF (Italia), l’Avv. Cristophe Leguevaque (Francia) e l’Avv. Mariana Robu (Romania).

I ventilatori CPAP sono dispositivi che erogano un flusso d’aria ad una certa pressione tale da mantenere aperte le vie respiratorie e vengono utilizzati soprattutto dai pazienti affetti da disturbi dell’apnea del sonno. I ventilatori meccanici vengono invece impiegati nelle unità di terapia intensiva e nell’ambito dell’assistenza domiciliare alle persone con gravi disturbi respiratori.

I dispositivi sono affetti da un grave difetto di progettazione che implica per il paziente, nel corso dell’utilizzo, l’inalazione di particelle prodotte dalla degenerazione della schiuma fonoassorbente interna alla macchina; secondo gli esperti coinvolti nell’azione di classe, l’inalazione di tali particelle può causare lesioni e gravi patologie, come infiammazioni polmonari, malattie autoimmuni e tumori.

Gli esperti hanno infatti rinvenuto oltre 50 composti tossici emessi da questi dispositivi, tra cui noti agenti cancerogeni, irritanti e interferenti endocrini.

La stessa Philips ha ammesso, nel 2021, che tali dispositivi hanno esposto gli utilizzatori a composti tossici che possono causare “lesioni gravi e pericolose per la vita, causare danni permanenti o richiedere un intervento medico per prevenire danni permanenti”.

Secondo i documenti interni di Philips, oltre un milione di persone ha utilizzato questi dispositivi in Europa per curare i disturbi del sonno e i problemi respiratori. In tutto il mondo ci sono 15 milioni di unità impattate, di cui 5 milioni sono state vendute negli Stati Uniti, dove le azioni intentate hanno portato di recente a un ampio accordo transattivo.

È ora il momento per i cittadini dell’UE colpiti dagli stessi componenti di tutelare i propri diritti; se l’azione collettiva avrà successo, tutti gli interessati avranno l’opportunità di aderire alla procedura ed essere adeguatamente risarciti per i danni subiti.

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È stato creato un sito web per fornire informazioni agli utenti: www.cpapeurope-classaction.com.

A questa pagina è possibile visualizzare le interviste ai professionisti del nostro Studio nonché la rassegna stampa collegata.

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