Europrogettazione 4.0 il meeting

Europrogettazione 4.0: la nuova frontiera dei progetti europei

di Daniele Lonardo

Dall’8 al 10 Aprile 2024 si è svolto, a Bruxelles, il primo corso di Alta formazione in Europrogettazione organizzato da Assoeuro (Associazione Italiana Europrogettisti, https://www.assoeuro.it/) con l’obiettivo di sostenere la formazione degli associati, trasmettere le nuove skills utilizzate dalla Commissione europea per il biennio 2024/2025 ed aprire ad una più vasta platea di operatori (oltre agli europrogettisti-agenti di progetto, anche ai consulenti d’impresa, dirigenti della Pubblica Amministrazione-Università, social media manager e business manager aziendali) che si occupano,  direttamente e/o indirettamente, dei bandi pubblicati dalla Commissione Europea e del Next Generation EU (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR). Per il “Dipartimento di Europrogettazione” dello Studio Legale Associato “Ambrosio & Commodo” era presente il Collega Daniele Lonardo.

Il Corso di Alta formazione è stato inaugurato Lunedì 8 Aprile con una conferenza pubblica al Parlamento Europeo dal titolo: “Europrogettazione 4.0: obiettivi strategici, modelli e prospettive” insieme all’ On. Caterina Chinnici (Deputato al Parlamento Europeo) la quale ha messo in luce un crescente interesse per le modalità di accesso ai finanziamenti europei, nonché per la loro implementazione e l’ottimizzazione delle opportunità ad essi collegate. L’On. Chinnici – che ha intrapreso la carriera di magistrato prima ad Asti e poi a Caltanissetta prima di essere eletta eurodeputato nel 2014 – ha evidenziato come tali opportunità debbano essere colte (e attenzionate) soprattutto dai giovani, dalle PMI e dalle start-up che risultano (soprattutto nel Sud Italia) ancora non sufficientemente competitive nei confronti delle altre aree del Paese. L’europrogettazione, in questo momento storico particolarmente complesso, rappresenta un concreto strumento per rendere l’Europa più vicina ai suoi cittadini anche attraverso la realizzazione (grazie ai fondi diretti e indiretti) di una serie di progetti tangibili volti allo sviluppo e al miglioramento della qualità di vita nei diversi territori del nostro Paese.

Il Prof. Marco Lazzarini – esperto in finanziamenti europei e promozione del Made in Italy nonché Coordinatore didattico del corso – ha rimarcato come l’Italia sia stata, per molto tempo, ai primi posti per numero di Enti e imprese che beneficiano di finanziamenti europei erogati direttamente dalla Commissione Europea. Con la nuova programmazione, tuttavia, il nostro Paese sta perdendo posizioni: vinciamo meno progetti, otteniamo meno finanziamenti, troppe proposte progettuali non sono eleggibili e, quindi, molti progetti vengono scartati prima ancora di essere valutati.

La transizione verso l’Europrogettazione 4.0 diventa un passo obbligato per invertire tale tendenza, come ha evidenziato il Dott. Fabrizio Canetto, Presidente di Assoeuro. Da un lato è imprescindibile scrivere e gestire progetti europei di qualità, affidandosi a professionisti esperti; dall’altro, l’obiettivo principe è rappresentato, oggigiorno, da una corretta informazione e formazione nel settore unitamente alla tutela, il riconoscimento e la valorizzazione (anche in punto remunerazione) dei professionisti che operano in questo ambito nonostante la figura dell’europrogettista (in aderenza alla Legge n. 4/2013) sia ricompresa tra le professioni non ordinistiche di formazione più recente.

I lavori sono proseguiti nelle giornate di Martedì 9 e Mercoledì 10 Aprile, approfondendo l’utilizzo delle principali banche dati e dei portali europei e nello specifico: il SEDIA (Single Electronic Data Interchange Area), il Sistema di Trasparenza Finanziaria, il TED (Tenders Electronic Daily), il Cordis ed il Registro di Trasparenza.

La Dott.ssa Tiziana Carlino, Senior European Project Manager, tra i vari temi affrontati si è focalizzata sugli elementi di qualità utili per costruire un progetto europeo, a partire da alcuni punti chiave frutto della sua personale (e decennale) esperienza nella gestione e rendicontazione di progetti europei finanziati. Innanzitutto, la rilevanza rispetto al contesto, al programma di lavoro (cd. Working Programme) e agli obiettivi politici fissati dalla Commissione Europea deve essere chiara. Il coinvolgimento degli stakeholder tramite un approccio bottom-up (dal basso verso l’alto) è fondamentale così come garantire la sostenibilità dei benefici apportati dal progetto (anche dopo la sua conclusione). La promozione dell’innovazione, una comunicazione efficace dei risultati ed una gestione e coordinamento adeguati sono altrettanto importanti. Inoltre, è essenziale assicurare un valore aggiunto europeo attraverso la creazione di partenariati efficaci e collaborazioni internazionali, con un focus sui benefici e sulla rilevanza a livello europeo. Integrare e coordinare il proprio progetto con altri simili e/o già finanziati, condividere le best practices e favorire la trasferibilità delle azioni sono ulteriori elementi chiave. Infine, rispettare il formulario (e-form), utilizzare un linguaggio europeo e scegliere con attenzione le parole chiave, mantenere una coerenza nella descrizione generale e, quindi, saperla trasporre nel piano di lavoro, un budget coerente ed accurato, sono aspetti fondamentali per soddisfare anche l’aspetto di forma del progetto.

Da ultimo, vi è stato un approfondimento tematico del “Quadro finanziario pluriennale 2021-2027” dal quale emerge un incremento dei fondi europei per l’ultimo biennio, resi più accessibili anche grazie a procedure amministrative semplificate e un’attenzione privilegiata nei confronti delle azioni in ambito comunicazione-disseminazione e, quindi, della capacità di saper comunicare con efficacia le idee vincenti riuscendo a gestire, al contempo, relazioni complesse.

In conclusione, all’europrogettista 4.0 sono richieste le seguenti competenze: (i) essere in grado di valutare rapidamente un bando, adottando un approccio di monitoraggio intelligente volto a garantire una risposta tempestiva alle opportunità di finanziamento già pubblicato; (ii) una solida conoscenza delle nozioni di base per la preparazione di proposte progettuali unitamente ad una gestione tecnico-amministrativa delle candidature; (iii) abilità nella ricerca e selezione dei partner, comprendendo appieno le loro esperienze e attività pregresse per garantire una collaborazione efficace e sinergica; (iv) coinvolgere direttamente gli attori-chiave e definire un Quadro Logico di progetto robusto e adattabile alle esigenze del contesto; (v) stabilire un calendario interno puntuale, che includa scadenze pre-definite come la chiusura del partenariato, il termine massimo per l’invio della documentazione al soggetto Capofila, la revisione del progetto, l’accordo sul budget e, infine, l’inoltro del progetto definitivo entro la scadenza ed in formato telematico sul sito internet della Commissione Europea.

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