Bitcoin e criptovalute alle stelle… sarà vera gloria?

di Jacopo Giunta

E’ da settimane oramai che uno tsunami di informazioni sulle criptovalute invade le nostre giornate, i bitcoin sono tornati, come affermare il contrario viste le recenti prestazioni nei mercati? Le quotazioni hanno superato più volte i 30.000 dollari. L’euforia del mercato nei confronti delle valute digitali ha fatto si che alcuni esperti del settore le definissero: “nuovi beni rifugio” (Jim Reid Deutsche bank), ma potrebbe essere l’ennesima bolla speculativa dettata dall’effetto gregge, con la peculiarità di ripresentarsi con frequenza ondivaga grazie all’attenzione del grande pubblico e di essere resa possibile per la incredibile liquidità che si è creata negli ultimi quaranta anni, sempre alla ricerca di nuovi lidi per gli investimenti.

E’ però sconsigliabile per un risparmiatore avventurarsi in un investimento di questo tipo senza le dovute precauzioni e senza avere precisa coscienza dei rischi di tali prodotti finanziari. In primo luogo, il bitcoin è estremamente volatile e, come ogni asset di questo tipo, richiede competenze specifiche del settore, tipiche degli intermediari riconosciuti. Pertanto, si consiglia un confronto con consulenti esperti al fine di acquisire una piena conoscenza del mercato criptovalutario. Inoltre, a differenza degli strumenti volatili tradizionali, non è riferibile ad alcun titolo sottostante che garantisca un minimo di rientro in caso di gravi perdite, di conseguenza il valore è limitato allo scambio. Per un primo approccio alle criptovalute è più sicuro investire in una stablecoin, che è appunto una criptovaluta ma facendo riferimento al valore di una moneta tradizionale risulta meno volatile.

In secondo luogo, il bitcoin è un asset volatile -come detto – ma non alcuna caratteristica dei prodotti tradizionali con tale peculiarità/pericolosità, in quanto non è neanche una valuta, o meglio, non presenta la tradizionale caratteristica di una valuta: l’uso corrente.

Per introdursi nel grande tema delle criptovalute, è consigliabile una visita al seguente link https://www.consob.it/web/investor-education/criptovalute , creato dalla Consob proprio per spiegare la complessa natura di questi strumenti e per avvertire che l’assenza di consenso tra le parti non permette all’investitore di acquistare alcun bene. Di conseguenza, il bitcoin presenta i rischi degli strumenti volatili tuttavia senza i vantaggi da essi derivanti, visto che la certezza delle transazioni legate alla blockchain – sistema che sicuramente da affidabilità all’emissione ed alla non contraffazione della criptovaluta – diventa irrilevante senza l’uso corrente. Le stablecoin invece, proprio perché legate ad un’altra valuta, non sono volatili e non è da escludere che questo legame con le monete tradizionali permetterà loro di diventare monete virtuali vere e proprie.

Ad oggi non esiste un quadro giuridico preciso che determini un’efficace tutela legale e/o contrattuale degli interessi degli investitori, che possono, pertanto, trovarsi esposti a ingenti perdite economiche.

Se dopo aver effettuato un adeguato approfondimento informativo e nonostante l’evidenza dei rischi sottesi ad un simile investimento, persista la volontà di investire in criptovalute è comunque opportuno operare attraverso piattaforme sicure: quelle regolamentate da un ente di controllo esterno, come la Consob, che ne verifichi la struttura e i processi.

La scriminante tra una piattaforma di scambio criptovalute sicura e una rischiosa (sono note le polemiche ed i dubbi sorti intorno a Cryptobank) è il controllo a cui viene sottoposto “l’intermediario”. Le piattaforme più sicure sono quelle che si possono riferire direttamente a gruppi bancari sottoposti a controlli da parte delle istituzioni (controlli anti-riciclaggio interno ed esterno.) e devono applicare la normativa MifidII.

Gli intermediari o le piattaforme di exchange che sottostanno a questa normativa garantiscono una maggior sicurezza nelle transazioni e metodi di monetizzazione dell’eventuale guadagno, sempre in peer-to-peer, più veloci per l’ampio numero di investitori e trasparenti grazie al ruolo istituzionale garantito da enti di controllo.
Una delle piattaforme più sicure in Italia è sicuramente Hype appartenente al Gruppo Sella. La possibilità di scambiare criptovalute tramite Hype è nata dalla sinergia con Conio S.R.L., altra società di rilievo nell’ambito del trading di criptovalute. Quest’unione garantisce un notevole livello di sicurezza, grazie ai forti controlli a cui sono sottoposte le banche in Italia.

In conclusione, non è scorretto sostenere che oltre al rischio intrinseco legato al prodotto, un altro fattore di criticità legato alle criptovalute sia la piattaforma di scambio utilizzata, scenario che consiglia al potenziale investitore di avvicinarsi a questo campo con l’ausilio di un professionista in grado di assisterlo.

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