di Alessandra Carisio
L’azione di tipo inibitorio promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori, rappresentato dallo studio Ambrosio & Commodo, è volta, come avrete avuto modo di leggere nel precedente articolo di questa newsletter a ottenere da Meta e TikTok l’interruzione o la limitazione di specifiche condotte dannose, contestualmente ad un concreto controllo sull’età di chi si iscriva a questi social media.
Dato di realtà a fondamento delle domande avanzate nei confronti delle piattaforme è rappresentato dal danno biologico di natura neuropsichiatrica che può derivare dall’utilizzo dei social media da parte di minori.
Due esperti del settore il Prof. Tonino Cantelmi e la Prof.ssa Marta Caciotti hanno ampiamente argomentato rispetto a quali siano i danni che possono manifestarsi sui giovani conseguentemente ad un uso prolungato di queste piattaforme.
Un primo aspetto concerne una modificazione nelle modalità di pensiero, derivante appunto dall’utilizzo dei social media. Questi strumenti stimolano una parte del cervello nella quale prevalgono attivazioni rapide ed intense, che sovrastano quelle più lente e riflessive. La conseguenza di questo passaggio è la compromissione delle capacità riflessive dell’utente, che perde i controlli inibitori e diventa più impulsivo.
Un secondo punto chiave riguarda invece l’incremento nell’insorgenza di disturbi mentali negli adolescenti. Il cervello dei giovani, perché in fase di sviluppo, è più fragile e l’abuso tecnologico, di per sé, ma anche la (sovra)esposizione a contenuti disturbanti – frequente e spesso inevitabile – , ne può compromettere lo sviluppo. Questo implica una crescente manifestazione di disturbi depressivi e di ansia tra i giovanissimi.
Molto interessante è il differente sviluppo delle strutture cerebrali che costituiscono il cosiddetto “circuito della ricompensa”. Durante l’adolescenza, il sistema della ricompensa (mesolimbico) si sviluppa più rapidamente della corteccia prefrontale, che invece matura completamente solo intorno ai 25 anni. Questo squilibrio fa sì che gli adolescenti siano più sensibili alle gratificazioni e meno capaci di controllare impulsi e rischi. Dall’altro lato, i “rinforzatori non convenzionali” come droghe, gioco d’azzardo o uso eccessivo dei social, sono costruiti in modo far percepire all’utente forti sensazioni di piacere e gratificazione, dovute ad un elevatissimo rilascio di dopamina. Di conseguenza, comportamenti legati a “rinforzatori non convenzionali” possono risultare particolarmente attraenti e pericolosi in questa fase di sviluppo.
Quello che infine appare di estrema rilevanza è l’evidenziazione della sussistenza di un rischio di danni permanenti sulla salute mentale dell’adolescente. Il pericolo non è solo quello di variazioni comportamentali del giovane utente che fa quotidianamente uso di queste piattaforme, ma esiste il rischio concreto che i processi neuropsichiatrici che si attivano all’utilizzo comportino variazioni cerebrali corticali e sottocorticali irreversibili. Questo è tanto più vero dal momento che stiamo parlando di individui in fase di sviluppo, che pertanto, oltre ad essere più vulnerabili ed influenzabili, sono maggiormente soggetti a subire modificazioni strutturali permanenti che non permettano i normali funzionamenti cerebrali.
Le risultanze a cui questi esperti del settore, il Prof. Cantelmi e la Prof.ssa Cacciotti, sono giunti testimoniano come i minori che usufruiscono dei social media precocemente e abitualmente siano sottoposti al rischio di sviluppare un danno psicologico consistente, nella dipendenza e nell’alterazione dello sviluppo psicoaffettivo. Pertanto, data la concretezza dei rischi per la salute cui i giovani vanno incontro, si ritiene necessario stabilire regole stringenti per l’accesso e l’utilizzo di queste piattaforme da parte dei soggetti minori.
Se anche tu o i tuoi figli avete avuto esperienze dannose nella frequentazione di Instagram, Facebook, o TikTok, o siete preoccupati per le possibili conseguenze dell’uso inadeguato di queste piattaforme, puoi contattarci e approfondire la situazione insieme a noi.
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