Alla famiglia di Vito Scafidi una cifra record

«Una sentenza che farà giurisprudenza». Così gli avvocati dello studio Ambrosio & Commodo di Torino definiscono la sentenza della quarta sezione civile di Torino, giudice Anna Castellino, che ha condannato l’ex Provincia a risarcire con circa 1,4 milioni di euro i familiari per la morte di Vito Scafidi (di cui oltre 800 mila euro già liquidati dall’ex Provincia Prima del Giudizio sulla base di quanto previsto dai massimi tabellari), ucciso dal crollo del contro soffitto nella sua aula nel liceo scientifico Darwin di Rivoli. Somma nella quale non è computato il risarcimento dovuto alla madre del giovane Vito Scafidi (che potrebbe portare i risarcimenti ben oltre i 2 milioni di euro, posto che questa somme è già stata raggiunta se si considerano le provvisionali liquidate alla madre dalla Provincia di Torino) che a breve proporrà anch’essa azione civile per il risarcimento dei danni, dopo aver ottenuto importanti risultanti sul versante penale (condanna definitiva di 6 imputati) grazie all’assistenza dell’Avv. Paolo Zancan.

Dell’azione civile si sono occupati l’Avv. Renato Ambrosio, l’Avv. Gaetano Catalano, l’Avv. Gino M.D. Arnone.

Per la prima volta in Italia si va espressamente oltre i massimali della Tabella di Milano e si riconosce la validità della dottrina del danno aggravato dalla condotta, figura risarcitoria innovativa e la cui teoria si trova ben enucleata  nella prima monografia italiana sul tema pubblicata dal Prof. Pier Giuseppe Monateri e dall’Avv. Gino M.D. Arnone , “Il dolo, la colpa e i risarcimenti aggravati dalla condotta”, 2014.  Entrambi gli autori prestano la loro attività presso lo Studio Legale Associato Ambrosio & Commodo.

Segnaliamo per completezza che il primo autore italiano ad aver gettato le basi per quello che poi sarebbe divenuto il danno aggravato dalla condotta è il Prof. Paolo Cendon, autore nel 1976 della monografia“Il dolo nella responsabilità extracontrattuale” e con cui l’Avv. Gino M.D. Arnone ha avuto modo di pubblicare recentemente un altro interessante saggio scientifico dal titolo “Il quantum del danno aggravato dalla condotta” in cui per la prima volta nel 2014 (23.07.2014, www.personaedanno.it) è stato proposto un sistema di calcolo basato su una scala decimale di moltiplicatori.

La sentenza del tribunale di Torino, nel superare i massimi tabellari, ha proprio applicato un multiplo nella quantificazione del danno.


Intervista a Paola Scafidi, sorella di Vito, e alla madre, Cinzia Caggiano.
Servizio di Patrizio Romano (La Stampa.it).

 


Intervista all’Avv. Renato Ambrosio sul caso Scafidi.
Primantenna TV – Luglio 2015.


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